La 3^G racconta...i primi capitoli

Ho iniziato a leggere il libro "Rea di vivere" e ho notato che nel testo emerge un senso di malinconia e tristezza che coinvolge il lettore. Questo stato d'animo dà una chiara rappresentazione dell'infelicità della protagonista.
Mi sorge la curiosità di chiedere all'autrice:
"Come mai fra tutti i generi letterari ha optato per un genere tragico/drammatico?"
"I riferimenti sono del tutto casuali oppure anche se questo romanzo non è autobiografico c'è qualche richiamo al suo vissuto?"

Aspetto con interesse le risposte.
Ciao a presto,
un alunno della 3^G

5 commenti:

Anonimo ha detto...

LA 3G...

Volevamo farle i complimenti per questo libro,poiché è notevole essendo stato scritto da una sedicenne.
Grazie alla ricchezza dei dettagli,anche se forse troppo spesso malinconici, il testo diventa coinvolgente e particolare.

Anonimo ha detto...

Ciao! Sono un alunna della 3G :)
Da dove posso cominciare, ci sono tante cose che ho notato in questo libro insolite e a volte assurde.
Essendo anch'io adolescente e immedesimandomi nella protagonista non riesco a cogliere tutto questo sconforto emotivo e questa drammaticità a un' età così giovane.
Nel complesso è quasi impossibile che una ragazzina così giovane possa avere così tanti problemi e fissazioni,insomma,è una cosa poco fattibile: si può capire se una ragazzina non ha amici,una scuola piacevole,una famiglia felice ma nel caso di Rea i suoi problemi sono troppo esagerati.
A volte questi rendono la lettura angosciante.
Perchè tutta questa drammaticità?
Però se il romanzo avesse dei capitoli più sereni tra una tragedia e l'altra la lettura sarebbe più scorrevole ;)
a presto, Ciao Ciao :D

Anonimo ha detto...

sono d'accordo con il commento del mio compagno. Nel racconto emerge un senso di malinconia che trascina con se il lettore. A mio parere la lettura sarebbe stata più piacevole se i momenti di tristezza fossero stati alternati a quelli gioiosi, come succede nella vita reale. Ciò non toglie che sia un buon racconto considerando che è stato scritto in giovane età.

un saluto da una studentessa della 3G

Anonimo ha detto...

Complimentandoci con lei per essere riuscita a pubblicare il suo romanzo scritto in giovane età, volevamo dirle che il libro ci coinvolge parzialmente, dal momento che è un libro prevedibile, e che ci sono molte situazioni inverosimili.
Non abbiamo ancora terminato il libro, ma speriamo abbia un lieto fine. Vorremmo farle una domanda:
perché ha privilegiato il genere drammatico, piuttosto che un altro genere? Dopo aver finito il libro riporteremo le nostre impressioni finali!
due allieve della 3^G.

Anonimo ha detto...

Sono una studentessa della 3^G. Sono d'accordo con il commento riportato qui sopra. Anche a me sono venute in mente le domande che ho letto.
Inoltre grazie alla lettura orale dell'insegnante ho potuto spaziare con la fantasia sulle scene, sull'aspetto fisico di Rea e su quell'edificio blu da lei tanto amato.
Non ho ancora finito di leggere il libro ma spero ci sia un lieto fine.